Meccanica sartoriale, leggerezza sostenibile del carbonio, bellezza che avvalora la potenza. Sono i concetti racchiusi da Stefano Picasso, fondatore dell’omonimo marchio di supercar, nella granturismo Picasso 660 LMS. Un’automobile immaginata pensando ai tempi in cui scuderie leggendarie creavano dal nulla vetture incredibili, in un ambito prettamente artigianale, a metà tra sogno e follia.
L’evento a Milano
Un sogno che gli appassionati hanno potuto toccare con mano lo scorso 19 settembre nel capoluogo meneghino, nell’ambito della Fashion Week: all’Officina Milano di via Giovenale il prototipo dell’ipertecnologica supercar elvetica si è svelata ad un pubblico di oltre 680 persone tra personalità dell’automotive, della moda e appassionati di supercar, tutti conquistati dalla 660 LMS in tutto il suo prorompente fascino: 980kg, twin turbo, carter secco, 315 km/h e una monoscocca che include il pannello in fibra di carbonio più lungo mai realizzato per un’auto al mondo: 3,24 metri.
Il tutto costruito in un piccolo laboratorio di ingegneria meccanica sartoriale, dove trovano posto ben 5 bespoke assembly stations che contribuiscono a comporre questi piccoli capolavori d’arte e d’ingegno, capaci di coniugare performance assoluta, valore estetico, sostenibilità, per realizzare 21 coupé e 11 roadster per i clienti stradali, a cui si aggiungono 11 GT1 solo da pista e infine il customer racing, per cimentarsi nella corsa.
Un gioiello talmente raro e traboccante di tecnologia e passione da meritarsi in dono, durante il debutto milanese, un’opera dell’artista internazionale Dicò, che ha impreziosito la serata con alcune sue pitto-sculture.
Se non vi abbiamo ancora conquistato, trovate la storia completa di un giovane imprenditore e del suo sogno, realizzato, su www.picassoautomotive.ch.