In questi giorni la Dakar Classic è all’attenzione del grande pubblico per lo svolgimento dell’edizione 2022, noi siamo già al lavoro per l’organizzazione del Team che sarà al via nel 2023.
“La Dakar”, erede della storica e indimenticabile Parigi-Dakar è entrata da tempo nell’olimpo dei rally più famosi al mondo. Oggi si corre anche in versione “Classic” a suggellare il ritorno agli antichi fasti delle prime iconiche edizioni.
Inizialmente nota come Parigi-Dakar, la manifestazione riusciva a mixare il sapore glamour e patinato della capitale francese e gli aspri e sconfinati paesaggi africani. Parigi ha dato il via alla competizione dalla prima edizione del 1979 fino al 1991 e poi ancora, a singhiozzo, nel 1993, 1994, 1998, 2000 e 2001.
A partire dall’edizione del 1995, la città di partenza è cambiata diverse volte, ma l’arrivo è stato mantenuto quasi sempre a Dakar, motivo per cui la città africana è rimasta nel nome anche dopo l’abbandono delle dune e degli sterrati africani.
Nel 2009, invece la corsa ha spostato il suo percorso in Sudamerica a seguito di una serie di minacce di attentati terroristici, che avevano portato all’annullamento dell’edizione del 2008 praticamente ad un passo dal Via.
La storia
La Parigi-Dakar nasce da una intuizione del pilota francese Thierry Sabine scaturita in seguito a una disavventura che lo vide protagonista, disperso nel deserto per alcuni giorni, durante il raid Abidjan-Nizza del 1976.
La competizione prende il via nel 1979 col nome di Oasis, dal nome dello sponsor principale. Prenderà ufficialmente il nome di Parigi-Dakar dall’edizione successiva.
Data la mancanza di budget, Il progetto iniziale è piuttosto spartano, così come l’organizzazione, l’assistenza ai partecipanti, tutti privati. Le prime due edizioni prevedono una classifica unica per auto, moto e camion.
Se la Parigi-Dakar nasce da una disavventura, è grazie a un’altra disavventura che diviene famosa in tutto il mondo: nel 1982 vi partecipa tra gli altri Mark Thatcher, figlio dell’allora Primo Ministro britannico Margaret, a bordo di una Peugeot 504. Come Sabine, anche il giovane inglese viene dato per disperso nel Sahara.
A quel punto la madre interviene personalmente, organizzando una costosissima missione internazionale di ricerca e salvataggio, coronata dal ritrovamento del pilota il 14 gennaio ad opera di un Hercules C-130 dell’aviazione militare algerina.
Nel giro di pochi giorni tutto il mondo conosce la Parigi-Dakar, che negli anni diventa sempre più lunga e impegnativa. Dieci anni dopo, nel 1992, arriva addirittura a Città del Capo, attraversando praticamente l’intero continente.
Come già anticipato, nel 2009, la manifestazione lascia l’Africa. Si sposta in Sudamerica, tra Argentina e Cile, con partenza da Buenos Aires, arrivo a Valparaíso e ritorno. Una nuova edizione in cui, per la prima volta, partecipano anche i Quad, in una categoria riservata che viene vinta da un africano, Giniel de Villiers.
Da allora, con differenze di tracciato più o meno importanti, la gara si disputa in Sudamerica per altri dieci anni; dal 2017 debutta la quinta categoria, quella degli SxS.
A partire dal 2020 la gara attraversa nuovamente l’oceano per venire a corrersi in Arabia Saudita.
La Dakar di oggi
Oggi, la gara è molto cambiata. Il fondatore, Thierry Sabine, ha perso la vita assieme ad altre quattro persone per un incidente di volo durante una ricognizione nell’edizione 1986. Il suo è solo uno dei nomi che compongono, purtroppo, una la lunga lista per questo motivo, negli anni è sempre maggiore l’attenzione dedicata alla sicurezza.
Attualmente, partecipano auto, motociclette, autocarri, quad e Side by Side adeguatamente preparati e rinforzati per affrontare caldo e sollecitazioni estreme, tutti dotati di localizzatori GPS.
A questi, dal 2021, si è aggiunta la Dakar Classic, competizione che, parallelamente alla gara moderna, vuole riportare in gara le auto che hanno scritto la storia della Parigi-Dakar degli esordi: Peugeot 504, 205 e 405, Porsche 956, Renault 20, Fiat Panda e tante altre vecchie glorie parte dell’immaginario collettivo delle edizioni degli anni 80 e 90.
A loro, ufficialmente in gara a tutti gli effetti, è dedicata una speciale classifica. Il tracciato prevede un percorso più breve e semplificato per garantire maggiore sicurezza; partenze, arrivi e i bivacchi saranno comunque condivisi con vetture ed equipaggi della Dakar “moderna”, per vivere in maniera ancora più intensa l’emozione di quella che è, a tutti gli effetti, una gara vera.
L’edizione d’esordio della sezione Classic si è tenuta nel 2021, mentre in questi giorni è in scena la seconda, che ha visto una netta impennata del numero di equipaggi partecipanti, alle prese con dune e sterrati.
Per l’edizione 2023, prevista ancora a gennaio, sempre in Arabia Saudita, gli organizzatori di Desert Endurance Motorsport porteranno in gara un team tutto italiano, composto da 2 camion e 10 equipaggi a bordo di Fiat Panda 4×4 opportunamente preparate ed allestite.
Il progetto, ideato da Class&Classic, Adrenaline24h e dal veterano dei raid africani Francesco Giuseppe Simonato, prevede la presenza e il sostegno di aziende di grande prestigio, grazie alle quali 10 equipaggi selezionati potranno vivere il loro sogno con un supporto organizzativo di altissimo livello.
Una squadra di professionisti del settore provvederà infatti a preparare al meglio i partecipanti sia nelle fasi di preparazione pre-gara, con lo studio del percorso, l’allenamento fisico, le simulazioni delle prove di media, l’utilizzo della strumentazione digitale, sia nelle fasi di allestimento delle vetture, che verranno sottoposte ad un meticoloso lavoro svolto da una equipe di aziende specializzate con esperienza pluriennale.
Selezioni Dakar Classic 2023
Il Team seguirà poi gli equipaggi nella parte di logistica e hospitality, relativa sia al trasporto dei veicoli sia al trasferimento di piloti e navigatori tra Italia e Arabia Saudita, sia, ovviamente, per l’assistenza in gara, cruciale per affrontare in serenità un’avventura come quella della Dakar. Le vetture saranno affiancate costantemente da uno staff di tecnici e meccanici altamente specializzato, che viaggerà a bordo di officine mobili appositamente allestite.
Class&Classic, oltre ad essere tra gli ideatori e organizzatori delle attività operative, si occuperà dell’organizzazione internazionale e della comunicazione sui media esteri, per una maggiore visibilità del Team in chiave internazionale. Un’opportunità particolarmente interessante per sponsor e partner.
Adrenaline24h, invece sarà media partner del progetto Desert Endurance Motorsport al quale darà grande risalto e visibilità, sia grazie alle molteplici attività media che verranno svolte nei mesi antecedenti la partenza, sia grazie a Gentleman Driver TV, che dedicherà delle puntate in esclusiva all’avventura della Dakar Classic e ai protagonisti del Team. La prima è prevista per il prossimo 21 gennaio (clicca QUI per info su orari e frequenze).